Il mondo dell’artigianato italiano sta attraversando una fase difficile. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio Studi della CGIA, negli ultimi dieci anni il settore ha registrato una vera e propria emorragia: le imprese artigiane sono passate da 1,77 milioni a 1,37 milioni, con una perdita di circa 400.000 attività, pari a un calo del 22%.

Un patrimonio che si assottiglia

Gli artigiani rappresentano da sempre una delle colonne portanti dell’economia italiana, custodi di tradizione, qualità e competenze tramandate di generazione in generazione. La loro scomparsa progressiva non è solo un dato economico, ma anche culturale: con ogni bottega che chiude si perde un pezzo di sapere e di identità territoriale.

Le cause principali

Tra le ragioni di questa contrazione pesano diversi fattori:

  • Crisi economiche ricorrenti, che hanno ridotto i margini di redditività delle micro-imprese.
  • Crescente burocrazia e carico fiscale, spesso insostenibili per realtà di piccole dimensioni.
  • Difficoltà nel ricambio generazionale, con sempre meno giovani disposti a intraprendere mestieri artigiani.
  • Concorrenza dei grandi gruppi e dell’online, che ha ridimensionato la domanda verso piccole botteghe e laboratori locali.

Un segnale d’allarme per il Paese

Il calo dell’artigianato non riguarda solo chi lavora in questo settore, ma ha conseguenze dirette sull’economia italiana. Le micro-imprese artigiane sono infatti vitali per i distretti produttivi, per i territori e per il mantenimento della qualità nel made in Italy.

La riduzione delle imprese porta con sé anche un indebolimento dell’occupazione locale, minori servizi per le comunità e una perdita di competenze tecniche difficilmente sostituibili.

Guardare avanti

Per invertire questa tendenza, diventa fondamentale:

  • snellire la burocrazia e alleggerire la pressione fiscale;
  • incentivare la formazione professionale e la trasmissione delle competenze ai giovani;
  • sostenere l’innovazione, senza snaturare il valore della tradizione;
  • favorire reti tra artigiani, per rendere più forti e visibili le piccole realtà.